Il diacono Armando Comini è tornato alla casa del Padre; ricordiamo la sua figura di diacono celibe, capace di molte relazioni, e in particolare gli siamo grati per il servizio da lui reso alla formazione dei candidati ed aspiranti.
“SERVO PER AMORE”
“LITURGIA E VITA”
Puntuale e preciso il ritratto del diacono permanente Armando COMINI,
tracciato dal nostro Arcivescovo Mario.
Ne sono molto grato e fiero, come chi riceve un dono che corrisponde a tutta
la vita in tutte le tappe dell’unica risposta al Signore.
Ho conosciuto Armando in seminario condividendo gli anni di prima e seconda
liceo e quando non l’abbiamo visto rientrare per la terza liceo ne siamo
rimasti dispiaciuti, ma il Signore me lo ha fatto incontrare nuovamente qui
a Lecco in questa Basilica, all’oratorio San Luigi impegnato per la
formazione dei ragazzi fino alla testimonianza dei cooperatori.
Sia nella sua professione sia nel suo tempo libero donato per servire gli
altri, Armando risultava con semplicità un educatore nato, appassionato,
convinto e convincente, credibile e imitabile.
La sua presenza era attenta e vigile, coraggiosa e correttiva, perché figura
coerente, appassionata, sorridente, generoso, capace di amicizia e anche di
correzione per il bene dei ragazzi.
Un punto fermo, un esempio. Un tessitore di amicizia sincera.
La sua presenza e la sua figura erano anche ricche dì umiltà.
Non è stato solo un volontario, ma la sua vita si è sviluppata e maturata
come dedizione totale, con una particolare forma di consacrazione al
servizio nella chiesa ricevendo l’ordinazione diaconale unendo annuncio del
Vangelo e testimonianza della carità: una vita per la vita.
Non ha compiuto un’opera materiale esteriore, ma è stato maestro di vita con
tutto se stesso, fino ad assumere responsabilità di discernimento e di
formazione per chi si presentava per accedere al diaconato permanente e con
responsabilità nell’OAF, OPERA AIUTO FRATERNO per la cura dei sacerdoti
anziani, malati, in difficoltà, collaboratore per questo nella Fondazione
Borsieri, impegnato per la promozione della Caritas in questa zona
pastorale.
Si interrogava spesso su come e che cosa si potesse fare per accompagnare
diaconi celibi, senza il supporto della famiglia.
Ha dimostrato una rara e singolare consuetudine nello stile di affrontare
diversi tipi di problematiche, uno stile sincero, coraggioso, ma anche
tenace e appassionato.
Sul nostro carissimo Armando si poteva contare sempre.
Perché e come ha fatto Armando ad impegnarsi e occuparsi degli altri in
questo modo ?
Penso perché si è reso disponibile senza condizioni e quando uno si consegna
così il Signore compie la sua opera fino in fondo.
Ma penso anche perché per lui la liturgia non era una cerimonia, ma era
azione di Gesù stesso in lui, nella chiesa, lasciandosi educare e plasmare
in modo profondo per ciò che la liturgia-azione sacramentale di Cristo con
la sua chiesa- vuole compiere.
Ne viene una profonda azione santificatrice e noi tutti ne abbiamo gustato e
assaporato la bellezza.
Grazie, carissimo Armando, aspettaci in Paradiso !
+ Luigi Stucchi
Lecco, 03 maggio 2022