Era solo un gioco

Vi segnaliamo un libro presentato in questi giorni “Era solo un gioco”, i cui autori sono don Domenico Storri e Gemma Gualdi. Questo testo affronta in modo sistematico, approfondito e competente,  i tanti aspetti delle problematiche dei giovani d’oggi. Si tratta di un testo che può essere utile a tutti e in particolare a quanti hanno a che fare con il mondo giovanile, per capire meglio le dinamiche dei loro comportamenti.

Vi proponiamo la Prefazione:

Ora quasi tutti gli adulti che interagiscono con figli o allievi o pazienti adolescenti riconoscono che 1e difficoltà educative sono divenute quasi insormontabili. I cambiamenti riguardano le modalità con le quali organizzano la crescita. La relazione con gli adulti è superficiale, non li temono, spesso non li rispettano, in molti casi non tengono conto della loro presenza e del loro ruolo. Purtroppo a volte sono gli adulti che dimenticano di avere dei figli o di esercitare un ruolo sociale che invece coinvolge profondamente la crescita dei bambini e la loro trasformazione in adolescenti e giovani adulti.
Una delle questioni centrali che emerge nella grave crisi educativa attuale riguarda la perdita di valore e importanza del “limite”. I ragazzi ignorano i limiti o li sfidano o pretendono di scavalcarli senza incorrere in sanzioni. Si rischia il caos e la resa educativa degli adulti disorientati dai cambiamenti repentini di usi e costumi dei ragazzi che non riguardano più solo mode effimere ma questioni essenziali di cui loro sottovalutano spavaldamente l’importanza. È cambiata la natura e la ragione del loro dolore, il modo di esprimerlo o di mitigano, i desideri sono diversi da quelli delle generazioni che li hanno preceduti, i valori sono appannati e reversibili, la scuola e la famiglia sono in difficoltà e sono disorientati anche gli psicologi e gli educatori di professione.

Eppure il conflitto fra le generazioni si è, molto affievolito e non si ode più il rombo della contestazione giovanile, intenta semmai a cercare di intravvedere una strada che aiuti a realizzare un futuro pensabile e realistico.

In questo contesto socioculturale, affettivo e relazionale compare questo libro ed è un evento importante poiché rappresenta un tentativo serio e credibile di mettere ordine, di sintetizzare le questioni principali e le mille contraddizioni che le avvolgono e rendono indecidibili. È un libro utile perché fornisce informazioni indispensabili per chi debba affrontare ragazzi difficili, simpatici ma imprevedibili, spesso misteriosi nelle loro intenzioni autentiche. Un libro che mette a disposizione con un linguaggio chiaro tutto ciò che è testimoniato dalle esperienze educative, dai mass media, dalle associazioni e dalle professioni che interagiscono con l’universo giovanile.
È un libro buono e intelligente, che non si scandalizza dei comportamenti a volte violenti e insensati dei ragazzi, ma cerca di capire e chiede aiuto a tutte le scienze e professioni e riporta le opinioni di tutti, limitandosi a segnalare la gravità e l’urgenza di una nuova alleanza educativa fra tutti gli adulti competenti coinvolti dall’urgenza di ridare dignità e funzioni al “limite” senza l’aiuto del quale è troppo pericoloso tentare di crescere.
Sarebbe utile se lo spirito di questo libro e la sua implicita proposta operativa uscissero dalle pagine e diventassero realtà operativa, una rete di pensieri, delusioni, speranze e fiducia, capace di restituire senso ai gesti insensati dei ragazzi e un orientamento educativo agli adulti sfiduciati e rassegnati a contemplare il disastro senza più sperare di essere capaci di aiutare i cuccioli a diventare cittadini responsabili e felici di vivere assieme senza farsi del male.

a cura di Gustavo Pietropolli Charmet