Don Filippo si presenta

«Mi aspetto che siate delle sentinelle: non solo che sappiate avvistare i lontani e i poveri – questo non è tanto difficile – ma che aiutiate la comunità cristiana ad avvistare Gesù nei poveri e nei lontani».                  Papa Francesco ai diaconi di Roma

Carissimi diaconi,

all’inizio di questo nuovo incarico desidero salutare voi e le vostre famiglie assicurandovi da subito la mia preghiera e la mia vicinanza.

È con gioia e stupore che ho accolto la proposta dell’Arcivescovo di assumere l’incarico di Rettore della formazione dei Diaconi: gioia per la possibilità di accompagnare dei cammini spirituali tanto significativi, stupore per una chiamata  tanto inattesa. Sono originario di Milano, diacono dal 2001 e sacerdote dal 2002. Sono stato dieci anni nella Parrocchia san Dionigi di Milano poi dieci anni a Lecco nella Parrocchia San Nicolò e mi sono occupato soprattutto di oratorio, pastorale giovanile e scuola. Ora sono a Milano in zona Greco ed esercito come vicario della C. P. Giovanni Paolo II occupandomi principalmente dell’oratorio. Non essendo un teologo né un educatore del seminario (sono un prete di parrocchia, o meglio «di oratorio»), sono stupito e grato per la stima che il vescovo Mario mi ha dimostrato. Intraprendo con entusiasmo e timore questo nuovo incarico fidandomi della Chiesa. Confido di esserne all’altezza non per le mie capacità ma per la grazia che ci assiste.

Cercherò di mettermi a servizio della realtà del diaconato che è cresciuta molto in questi anni e che rappresenta uno snodo fondamentale per la vita del Popolo di Dio che sta attraversando questo «cambiamento d’epoca». Nell’esistenza concreta dei diaconi si manifesta in maniera evidente il mistero di quella linea di confine tra la Chiesa e il mondo su cui il Vaticano II ha attirato l’attenzione. Ritengo che questa sia una stagione complessa ed entusiasmante per chi con fede ricerca il volto del Signore. Come ha scritto l’Arcivescovo Mario, «viviamo di una vita ricevuta» e abbiamo il compito di  condividerla perché la buona notizia giunga a tutti. C’è tanto da fare, ci sono nuove strade da percorrere e nuove sfide da affrontare. Credo che i diaconi siano un dono prezioso perché richiamano tutti i battezzati a mettersi a servizio dell’azione salvifica del Signore Gesù, centro del cosmo e della storia. Papa Francesco, parlando ai diaconi di Roma, ha usato un’immagine molto felice: «mi aspetto che siate delle sentinelle» cioè uomini con gli occhi aperti e il cuore teso. E ha indicato un compito: «che aiutiate la comunità cristiana ad avvistare Gesù nei poveri e nei lontani». Cercherò, per la parte che mi spetta, di accompagnare questo movimento dello sguardo che si accende per la presenza del Signore risorto fonte di gioia e di speranza.

Ringrazio don Giuseppe Como per la preziosa eredità che mi lascia e soprattutto perché in questi mesi mi ha introdotto al nuovo incarico con pazienza, gentilezza e profondità come avrebbe fatto un vero fratello maggiore. Ringrazio l’Équipe dei formatori che mi ha accolto e mi sta sostenendo, confido molto nel loro aiuto. Vi chiedo una certa pazienza: ci sono tante cose che devo ancora conoscere e capire, ci vorrà un po’ di tempo. Spero di potervi incontrare presto per dialogare su cosa sia davvero utile che la formazione metta in campo per sostenervi nel ministero. Le prime occasioni saranno gli incontri già programmati cui vi chiedo di partecipare con una motivazione in più.

Un caloroso saluto a voi e alle vostre famiglie.

don Filippo Dotti

 

Milano, 5 novembre 2023

Solennità di N. S. Gesù Cristo Re dell’universo