Sono nove i candidati istituiti nel Ministero dell’Accolitato lo scorso sabato 18 maggio, vigilia di Pentecoste, presso la parrocchia S. Maria Nascente e Beato Mazzucconi in Sesto San Giovanni. Un grazie enorme alla parrocchia e a tutti i volontari per la cura meravigliosa che abbiamo ricevuto in dono.
Abbiamo chiesto ai neo-accoliti una breve testimonianza che vi proponiamo:
Ricevere il ministero dell’accolitato è stato per me un grande dono e un segno dell’amore di Cristo. Un dono che mi dà la forza di proseguire il cammino verso l’ordinazione diaconale e la speranza di una relazione sempre più profonda con il mistero trinitario nello spirito di carità. Mi permetto di aggiungere un grazie sentito ai miei fratelli di fede e a i miei familiari per l’incessante sostegno datomi durante questi anni. Danilo
Nell’avvicinamento all’ordinazione diaconale, il ministero dell’accolitato era sicuramente uno dei momenti più attesi. Per quanto già svolgessi una forma di servizio all’altare e fossi già ministro straordinario dell’Eucarestia, il poter svolgere questo ministero in maniera stabile nella Chiesa mi ha dato una grande emozione nel cuore. La gioia di poter essere istituito in questo ministero a servizio dell’Eucarestia per tutta la comunità, durante le celebrazioni, nei momenti di adorazione eucaristica e soprattutto con particolare attenzione ai malati, si è altresì unita alla consapevolezza di un maggior impegno e responsabilità. Durante la cerimonia, mi hanno molto impressionato le parole del rito che invitano gli accoliti a vivere sempre più intensamente il sacrificio del Signore, a conformare sempre più il loro essere e il loro operare a Lui e a comprenderne il profondo significato per offrirsi ogni giorno in Cristo come sacrificio spirituale gradito a Dio. Che lo Spirito Santo e l’intercessione della Madonna del Bosco come venerata a Sesto San Giovanni alla quale mi sono affidato insieme ai miei compagni di cammino prima della cerimonia ci permettano di vivere con fedeltà e dedizione questo ministero. Massimiliano
Nel ricevere il ministero dell’accolitato ho sentito davvero aprirsi il mio cuore a doppio senso: alla presenza di Dio e all’accoglienza del prossimo. Nel partecipare alla celebrazione eucaristica stando sull’altare, dove tutto si compie, percepisco ancora di più la viva presenza di Dio nel pane e nel vino, così come nel ricevere la comunione direttamente sull’altare. Nel distribuire la comunione ai fratelli percepisco il mio essere inviato, il mio dovermi fare prossimo di tutti coloro che il Signore mette sul mio cammino, e mi stupisco di come il Signore mi abbia reso suo strumento per raggiungere gli altri. E’ stato e continua ad essere un dono bellissimo. Marco
La celebrazione è stata per me un momento importante: riconoscendo l’istituzione un carisma specifico, sento sempre di più la relazione con il “Noi” ecclesiale. Un ministero, a differenza di un semplice servizio come avevo fatto fino a poco tempo fa, impegna maggiormente nella Chiesa e comporta una corrispondente responsabilità. Ringrazio sempre lo Spirito per questo dono che mi permette di partecipare in maniera più organica all’azione pastorale della Chiesa. Pietro Danilo
Una bella cerimonia, ben preparata, partecipata, i concelebranti che hanno dato solennità al rito liturgico e i parenti al completo che hanno sottolineato la dimensione comunionale e famigliare di un passo importante: tutto questo è ancora poco rispetto alla sensazione e al tremore che provi quando le tue mani cingono la pisside che contiene il sacramento del Figlio fatto carne: per me era la prima volta, l’emozione si è fatta preghiera e invocazione perché io possa sempre essere degno di questo impegno a portare il Signore ai fratelli. Mauro
Nella celebrazione del rito di istituzione degli accoliti, il viario episcopale ha rivolto a ciascuno di noi le parole “questo ministero vi impegni a vivere sempre più intensamente il sacrificio del Signore e a conformarvi sempre di più il vostro essere e il vostro operare”. Da un lato queste parole mi hanno fatto avvertire la responsabilità del servizio che mi è stato affidato, dall’altro la gioia e la gratitudine verso il Signore per il dono che mi ha affidato. Una gratitudine che è anche per le persone che – in vari modi – mi sono vicine in questi anni di cammino e pregano per me e per i miei compagni. Alberto