Racconto semiserio del 10° anniversario di Ordinazione

Ordinati nel Settembre 2006, eravamo in 15, la classe più numerosa di sempre.

Un anno fa decidiamo di ritrovarci per un momento speciale: il nostro 10° anniversario.

La voce circola; qualcuno sottopone qualche timida idea; poi piano piano le voci diventano un coro. Un anno prima riesco ad ottenere l’appoggio di don Romano come guida spirituale nel caso che l’incontro si faccia veramente.  Dopodiché, senza neanche accorgermi, comincio a far circolare email, sentire pareri, contattare le nostre guide.

A maggioranza assoluta viene scelta la sede di Villa Cagnola di Gazzada. Prenoto 13 camere. Dal sabato primo pomeriggio fino al pranzo della domenica successiva. E’ stata scelta la formula delle due mezze giornate, rivelatasi vincente,  perché era l’unico modo per trovarci senza l’ansia di guardare l’orologio, e per assicurare momenti serali condivisi. Per fermarsi, tra di noi, veramente.

Insieme con le mogli saremo in 19 (purtroppo due di noi non potranno partecipare). Ma entrambi mi avrebbero inviato una breve lettera di saluto per tutto il gruppo, declamata come prima cosa della giornata.

In un’aula dedicata a noi e gratuitamente offerta da don Eros, il sabato pomeriggio don Romano ci ha guidati  con una  riflessione sui verbi della conversione del diacono, ovvero come santificarsi nell’esercizio del ministero attraverso la formazione permanente. Don Beppe assiste  insieme a noi, amichevolmente pensoso,  fino a prima dei Vespri.

Nel frattempo comincia a piovere, per tutta la sera e la notte seguente; una umidità autunnale entra nelle ossa conciliando il torpore e il raccoglimento…

Ai Vespri arriva don Pierantonio. La nostra Classe 2006 e’ stata l’ultima ordinata da Lui, e quindi la sua presenza assume un particolare significato, per entrambi, Lui e noi.

Dopo i Vespri la cena. In Villa Cagnola il servizio e’ eccellente e il cibo pure. Purtroppo quella sera nei locali adiacenti un matrimonio condivideva i nostri spazi. E una coppia di improbabili cantanti, con la voce stirata ai limiti dell’umano, si spandeva  nell’atmosfera quasi a volerci cacciar via. Eravamo a tavola, parlando, anzi urlando , tra di noi, e dulcis in fundo gli invitati si mettono pure a fare il karaoke. Quasi tutti non particolarmente dotati.  E a tutto volume.  Non dico altro per non turbare le coscienze dei lettori  e  per non risvegliare traumi sopiti.

Dopo cena, nel silenzio monacale della nostra Aula incontriamo don Pierantonio per un caminetto che ci ha rimessi insieme nel ricordo dell’Ordinazione.  Non ci siamo fatti scappare l’occasione per affrontare molti dei problemi  che riguardano il diaconato ambrosiano, con don Pierantonio  lucido e intuitivo come sempre. Una guida.

La mattina, dopo colazione, le Lodi, e poi una ulteriore riflessione di don Romano su un tema evangelico di Giovanni, quello del “sabato”  e quello sulla testimonianza.

Santa Messa alle 11:30, molto partecipata e cantata. Pranzo tutti insieme (il trauma del precedente matrimonio era già un ricordo…) e poi ritorno a casa.

Credo, a nome di tutti, di non sbagliare nel giudicare questo evento come un piccolo ma significativo momento nel continuum del nostro cammino sotto lo sguardo benevolo del Signore.  Con naturalezza le nostre guide ci hanno accompagnato, e con fluidità siamo stati insieme.

Come se 10 anni non fossero mai passati.

diacono Dario Erba