Un incontro desiderato

All’inizio dell’anno da ordinandi, a novembre 2023, colti dal nostro solito entusiasmo ci siamo domandati: e se andassimo dal Papa dopo l’ordinazione?     Sembrava uno scherzo, una delle solite  battute goliardiche, invece no, abbiamo fatto sul serio…..

Messa in moto la macchina organizzativa ci siamo trovati ad avere in mano la data dell’udienza, i biglietti del treno e il posto per dormire.

Martedì 10 dicembre partenza.

Arrivati a Roma siamo ospiti a pranzo da Sua Ecc.za Mons. Michele Di Tolve che ci ha raccontato l’esperienza, a noi poco conosciuta, della diocesi di Roma e della vita dei seminaristi romani: bello il fatto che facciano dei lavori per la comunità e che una sera alla settimana facciano digiuno e adorazione, come pure il fatto di dedicare un anno intero, il terzo, alla sola vita parrocchiale. Ci ha regalato anche una bella e gradita visita guidata del “suo” seminario maggiore: meglio non potevamo iniziare.

Ma le sorprese non finiscono qui. Ritirati i pass per l’udienza scopriamo che siamo nel gruppo “bacia mano”, chissà cosa vuol dire?

Il resto del pomeriggio trascorre  tra passeggiate, rosario, vespro e messa, cena in Trastevere, altra passeggiata, compieta e poi a nanna.

Mercoledì sveglia presto, colazione e partenza per aula Paolo VI; espletati i controlli del caso, ci fanno accomodare davanti, in seconda fila!!!

Udienza del santo padre con tema la speranza, condividiamo dei passi del discorso di Francesco:

  • Il cristiano non può accontentarsi di avere speranza; deve anche irradiare speranza, essere seminatore di speranza. È il dono più bello che la Chiesa può fare all’umanità intera, soprattutto nei momenti in cui tutto sembra spingere ad ammainare le vele.
  • Speranza non è una parola vuota, o un nostro vago desiderio che le cose vadano per il meglio: la speranza è una certezza, perché è fondata sulla fedeltà di Dio alle sue promesse. E per questo si chiama virtù teologale: perché è infusa da Dio e ha Dio per garante. Non è una virtù passiva, che si limita ad attendere che le cose succedano. È una virtù sommamente attiva che aiuta a farle succedere.

Un turbine di emozioni, queste alcune risonanze ricordando quei momenti:

  • Io non sono riuscito a dire una parola ma ricorderò per sempre i suoi occhi amorevoli nei miei.
  • La sensazione che mi ha rimandato alla Parola è quella di vedere il Papa a disposizione di tutte le richieste che gli si faceva («date loro voi stessi da mangiare» Mt 14,16) non ultima la nostra foto “vestiti” da diaconi.
  • Io gli ho detto semplicemente “ Santità ti vogliamo bene”…il suo sorriso stanco e affaticato mi ha commosso.
  • Ho negli occhi e nel cuore l’immagine di un Papa che, nonostante la stanchezza e la fatica, si fa vicino.
  • A me invece ha dato coraggio d’andare avanti sempre, facendo così.
  • Emozione intensa quella di incontrare il Santo padre, successore di Pietro, che con dolcezza e disponibilità ci trasmette l’ esempio di un autentico servo di Cristo. Possa continuare a guidarci ancora per tanti anni con la sua parola ispirata.

Abbiamo ricevuto la Grazia dell’ordinazione diaconale, il nostro arcivescovo ha invocato su di noi lo Spirito Santo ricordandoci che il troppo poco non è lo stile dei cristiani. Il Papa ci ha mostrato nonostante l’età e gli acciacchi come la speranza figlia della sua grande fede nel Signore lo porta ogni giorno a farsi testimone dell’Amore e a donarsi a tutti.

Ringraziamo il Signore Gesù per questi doni e preghiamo Maria, sua e nostra madre, affinché ci sostenga nel servizio alla Chiesa per il popolo di Dio.

Il gruppo XXX – Diaconi 2024