Tutti gli articoli di Enrica Ghion

Medici ed infermieri sono anche Diaconi

Nella gestione dell’emergenza attuale possiamo trovare tra medici ed infermieri anche  diaconi permanenti impegnati nel loro lavoro, noi li sosteniamo con la preghiera:

O Signore,

nelle cui mani è la salute,
io mi inginocchio davanti a te
poiché ogni dono buono e perfetto
da te deve provenire.
Ti prego:
concedi abilità alla mia mano
una chiara visione alla mia mente
gentilezza e comprensione al mio cuore.
Concedimi sincerità d’intenti
e la forza di sollevare
almeno una parte dei fardelli
di questi sofferenti e fiduciosi uomini.
E concedimi di realizzare
il compito che mi spetta.
Togli dal mio cuore
ogni colpa e impaccio,
così che, con la fede di un fanciullo,
possa confidare in te.
Amen.
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Ordinazioni Diaconali 2019

Duomo di Milano, sabato 9 novembre 2019 ore 17.30

Santa Messa vigiliare della solennità

di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’Universo

 

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Mario Delpini, Arcivescovo di Milano

La porta stretta per partecipare alla gloria del Re dell’universo.

  1. Il dilemma.

La tribolata storia dell’umanità è tutta attraversata dal dilemma. Siamo amici o siamo nemici? È meglio vivere in pace o è più conveniente la guerra? Possiamo contare sugli altri o dobbiamo temerli? La direzione più giusta è che ciascuno rimanga a casa sua o che tutti siano cittadini del mondo? È più saggia la solidarietà o l’indifferenza? Gli altri sono un dono e una ricchezza per noi oppure sono un fastidio e una minaccia? leggi tutto

Ordinazioni Diaconali 2018

Duomo di Milano, sabato 10 novembre 2018 ore 17.30

Santa Messa vigiliare della solennità

di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’Universo

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Mario Delpini, Arcivescovo di Milano

L’altro crocifisso

  1. Il giudizio della croce

La croce di Gesù giudica il mondo. Il giudizio del mondo non è una sentenza che viene pronunciata, ma è la decisione sulla vita o sulla morte, è la decisione di entrare attraverso la porta stretta o di restare fuori. È una questione di vita o di morte. La gente che passa vicino alla croce di Gesù, i soldati che eseguono la condanna a morte, si pongono di fronte a Gesù crocifisso e vi trovano conferma dell’assurdità della vita, della dimostrazione del fallimento della missione di Gesù, dell’inconsistenza della sua pretesa. I passanti e i soldati decidono della loro vita: non esiste una salvezza, non è affidabile chi parla in nome di un Dio che salva, non c’è altro destino che la morte. Il malfattore appeso anche lui alla croce, cioè l’uomo che subisce la condanna a morte vicino a Gesù lo insulta. Al momento estremo emerge la rabbia per una vita sbagliata, la constatazione della vita fallita, la disperazione per la vita perduta. La vita che finisce è un insulto per colui che si dichiara il Cristo. La storia sembra senza via d’uscita, senza giustizia, senza speranza. Ma l’altro crocifisso ha ancora una parola da dire: la storia è ingiusta, l’innocente è condannato come il malfattore, il giusto muore come muore l’ingiusto, ma la morte di Gesù è la porta di ingresso nel paradiso, la vita di Gesù offerta in sacrificio introduce nel Regno di Dio! leggi tutto