Incontro alla Libera Masseria

Nell’annuale visita ad una realtà della nostra diocesi noi diaconi ci siamo recati alla Libera Masseria di Cisliano, un bene confiscato alla “’ndrangheta”, dove don Massimo Mapelli insieme al Comune di Cisliano e ad altre realtà hanno dato vita a un presidio permanente in “difesa del bene comune”.

Abbiamo ripercorso gli insegnamenti fondamentali del Cardinal Carlo Maria Martini che, nella convinzione che un’esperienza di accoglienza e ospitalità possa essere l’ingrediente per il futuro di una città come Milano, ci invitava a guardare la città dal basso e osservare la vita con gli occhi dei diseredati, incontrando tutte le persone indipendentemente dalle diverse religioni e culture, senza farsi scoraggiare dalle delle difficoltà e delle “barriere”.

Un compito non semplice, quello di costruire gli spazi del futuro, attraverso cui entra in gioco anche il ruolo culturale ed educativo delle comunità. Secondo don Massimo dobbiamo educare i nostri giovani all’accoglienza, alla mentalità aperta, alla legalità, a stare dalla parte degli ultimi: noi insegniamo ancora che il cristiano si mette dalla parte dell’ultimo della fila, indipendentemente da cosa va di moda.

Il Vangelo è scomodo perché ci chiede di smettere di guardare solo a noi stessi, ci sprona a farci avanti. Siamo capaci tutti di fare solidarietà se il tuo prossimo non ti “rompe le scatole”. Invece lui ti dà fastidio, ti urta, chiede. Che cosa chiede? «Le persone che arrivano qui chiedono un futuro e qui cerchiamo di dar loro una mano a costruirlo».

diacono Raffaele Cuseo

Cisliano, 18 gennaio 2018