Accolitato e Lettorato 2020

Nuovi Accoliti e nuovi Lettori in formazione per il Diaconato Permanente sono stati istituiti rispettivamente sabato 13 e sabato 20 giugno scorsi, vi proponiamo le omelie di Mons. Ivano Valagussa, Vicario Episcopale responsabile per il Diaconato Permanente.

Nella chiesa di Santa Maria del Rosario in Milano è stato celebrato il Ministero dell’Accolitato:

Lodiamo il Signore, in lui rallegriamoci, perché forte è il suo amore e la sua fedeltà dura in eterno!

Questo invito alla lode e alla gioia che ci viene dal salmo 116 si rafforza oggi ancor più per una felice coincidenza: quella dell’Istituzione del Ministero dell’Accolitato della nostra diocesi nel giorno in cui la Chiesa celebra la solennità del SS. Corpo e Sangue del Signore.

Questo ministero, che è dato a voi in cammino verso il Diaconato permanente, nasce dall’attrazione che il Sacramento dell’Eucaristia esercita su tutto il popolo di Dio. Esso ha coinvolto anche voi. Vi ha messo in cammino come battezzati, ha nutrito e sostenuto i passi della vostra risposta vocazionale. E oggi come laici vi chiede perfino di mettervi al suo servizio, accompagnando il ministero dei presbiteri e dei diaconi. La lode e la gioia non sono solo di questa assemblea, ma di tutta la Chiesa di Milano con il suo Arcivescovo, Mario Delpini e con tutto il corpo dei Diaconi permanenti, in cui voi entrerete con l’ordinazione diaconale. E’ la gioia dei vostri familiari. Di questa comunità che ci ospita!

Il conferimento di questo ministero dell’accolitato ricorda a tutti l’importanza di preparare bene la nostra partecipazione alla celebrazione eucaristica, di non darla per scontata, di amarla. Nel segno sacramentale del pane spezzato e del vino versato c’è il cuore della vita cristiana, c’è la Pasqua di Gesù, c’è la nostra partecipazione alla vita nuova, quella che non verrà mai meno.

E questo perché Gesù stesso ha pensato a tutti, anche a noi. Nella notte in cui veniva tradito Gesù anticipa ai suoi il dono della sua vita sulla croce e chiama ciascuno di noi oggi ad essere presenti a questo suo dono invitandoci a mangiare il suo corpo e a bere il suo sangue. Paolo VI non ha avuto timore di chiamare l’Eucaristia “Invenzione d’amore di Dio”.

A questo dono vi siete nutriti e ora il Signore vi chiede di mettervi al servizio di questo dono d’amore, attraverso il servizio all’altare, la preghiera personale e comunitaria (adorazione), il sostegno ai poveri, ai deboli, ai piccoli, ai malati in cui è possibile ritrovare Cristo.

In questo servizio il Signore plasmerà la vostra vita e la renderà capace di quel servizio che Gesù stesso ha affidato a tutti i suoi discepoli, e in particolare a coloro che nell’ordinazione sono chiamati ad essere segno di Cristo servo per amore.

Nel condividere questi sentimenti di lode e gioia per il Signore e i suoi doni permettiamo alla Parola di Dio, proclamata in questa celebrazione, di indicarci la strada da seguire per accogliere e vivere i suoi doni.

Tre letture, tre verbi.

Ricordare

La pagina di Deuteronomio insiste sul ricordare e sul non dimenticare. Che cosa dobbiamo sempre avere presente? Semplicemente la premura con cui il Signore ha guidato il cammino della nostra vita. L’Eucaristia è il punto culminante dell’amore con cui il Signore ci ha sostenuto nel corso della nostra storia. Sarebbe bello ricordare in questi giorni il cammino compiuto per grazia di Dio. Ma c’è qualcosa di più! Anche noi come Israele siamo esposti alla tentazione del dimenticare. Ci illudiamo di bastare a noi stessi, di fare e ottenere tutto con le nostre forze. L’Eucaristia è medicina a tutto ciò. Non è solo un segno per ricordare, ma un vero memoriale, un rendere presente la Pasqua di Gesù. Nell’Eucaristia noi non solo ricordiamo, ma facciamo memoria dell’amore di Dio. E questo è dono suo.

Vivere l’unità

San Paolo ai Corinzi ci fa cogliere un altro aspetto straordinario del mistero che celebriamo. È Lui, il Signore risorto che si fa cibo per noi nell’Eucaristia, a creare unità, a renderci un solo corpo. Il ministero dell’accolitato è servizio al corpo di Cristo con l’attenzione all’unità, alla comunione. Essa non parte da noi, è già data! Siamo al servizio di questo dono. Impariamo a vivere il servizio nella comunione con gli altri accoliti, con i presbiteri e i diaconi, con tutto il popolo di Dio.

Mangiare

Come non possiamo vivere senza nutrirci, così non possiamo vivere senza Dio. Gesù non è venuto solo a insegnarcelo e a ricordarcelo, ma a realizzarlo, poiché Lui in persona è la Parola di Dio di cui abbiamo bisogno come del pane: ascoltiamolo e mangiamolo!

Con Paolo VI potremmo dire: Signore Gesù, tu ci sei necessario! Con il ministero dell’accolitato ciascuno di voi abbia a maturare questa consapevolezza della necessità di Cristo Gesù. Sia questa la testimonianza da regale agli altri. Necessità che è emersa in questo tempo di prova per l’epidemia.

Augurio

Carissimi Elio, Claudio, Antonio, Maurizio, Federico il Signore accolga la vostra disponibilità, vi sostenga con i suoi doni nel servizio ecclesiale e conformi la vostra vita al ministero che riceverete.

Milano, 13 giugno 2020

 

Nella Basilica dei Santi Siro e Materno in Desio è stato celebrato il Ministero del Lettorato:

Siamo radunati come assemblea domenicale per celebrare insieme il Giorno del Signore, la nostra Pasqua settimanale con Gesù, il Crocifisso Risorto. E in questo essere raccolti insieme dal suo amore vogliamo stringerci con la preghiera e l’affetto a questi candidati al Diaconato Permanente della nostra Diocesi. Siamo qui in molti, pur limitati dalle disposizioni per il Coronavirus. Sono presenti le mogli, i figli, i parenti, gli amici, gli educatori e responsabili del cammino di formazione al Diaconato permanente, i sacerdoti di tutte le Parrocchie coinvolte da questo cammino e tutto il popolo di Dio qui a Desio.

Francesco, Cosimo, Gaetano, Florin, Giulio e Alessandro: ciascuno di voi oggi vive una tappa importante di un percorso che porta al Diaconato permanente. E’ la tappa in cui voi ricevete il ministero del Lettorato.

Ma che cosa significa ricevere questo ministero? Quale servizio è affidato dalla Chiesa? Quale chiamata contiene? Voi siete chiamati a vivere un servizio particolare nella Chiesa: quello della proclamazione della Parola di Dio.

E’ il servizio di “dire ad alta voce, a nome di un altro e a favore degli altri” quella Parola che non è vostra, ma di Dio. E’ quella Parola che è stata rivolta ad Abramo, Isacco e Giacobbe, che ha dato vita alla storia d’Israele, che lo ha accompagnato anche nei momenti più difficili con i profeti, che ha insegnato a Israele a pregare Dio con i salmi e a conoscere la vita con la sapienza che viene da Dio.

Questa Parola è diventata carne in Gesù Cristo, verbo del Padre. Una parola che continua il suo buon annuncio con la predicazione degli Apostoli e la testimonianza di ogni cristiano. Questa è la Parola da proclamare con tutta la vita a partire dall’assemblea liturgica!

Viene spontaneo dire: ma chi sono io, Signore, per ricevere questa vocazione? E anche: che servizio è mai questo nella Chiesa? Che importanza noi tutti diamo all’ascolto della Parola di Dio?

Queste domande ci fanno bene! Non evitiamole.

Ma anche apriamoci alla rivelazione di Dio che non è mai venuto meno nel suo desiderio di dialogare con l’uomo e la donna.

Mettiamoci a disposizione di questo dialogo – rivelazione di Dio con quello che siamo, con umiltà e obbedienza, iniziando dalla fedeltà all’ascolto di questa Parola proclamata in chiesa.

Di questo dialogo abbiamo bisogno anche oggi, soprattutto oggi!

Viviamo un tempo che ci ha sorpresi e traumatizzati. Pensavamo noi di avere tutto nelle nostre mani ed è bastato un nemico piccolissimo, quasi invisibile per sperimentare la nostra fragilità. E in questa condizione sono nate domande sulla nostra esistenza: da dove viene, dove va, che valore ha?

In queste settimane stiamo moltiplicando i canali di comunicazione per superare le distanze, le separazioni, la solitudine. Proviamo a lasciare a Dio la possibilità di parlarci.

  • Nella prima lettura: noi tutti siamo stati posti in questo mondo con il compito di coltivarlo e custodirlo. La proibizione di mangiare dell’albero della conoscenza del bene e del male dice che non è possibile a noi prendere il posto di Dio, diventare padroni assoluti di ciò che Lui ha creato.
  • Nella seconda lettura Paolo c’invita a non rassegnarci ad essere ammalati di questa tremenda malattia: l’orgoglio di fare a meno di tutti! Il Signore stesso non ci ha abbandonato: ha sovrabbondato con la sua grazia
  • Nel Vangelo: questa Grazia è il dono di Gesù, il Figlio unigenito del Padre. Camminiamo alla sua luce! Non rimaniamo nelle tenebre.

Questa Parola di speranza è stata proclamata oggi in mezzo a noi!

Accogliamola con l’ascolto e la scelta di seguire Gesù.

Questa Parola è affidata a voi, che state ricevendo il ministero del Lettorato. Ma non temete. Fidatevi voi stessi di questa Parola che proclamate. Non c’è ministero nella Chiesa che non sia frutto della potenza di questa parola. Per questo noi tutti vi affidiamo ad essa!

Desio, 20 giugno 2020